STORIA DELLA COLOMBIA
Epoca precolombiana
Prima della arrivo degli spagnoli intorno tra il 11.000 e il 20.000 a.c, ci furono i primi abitanti dell'attuale Colombia, data la sua posizione geografica era una via di passaggio per le popolazioni del Mesoamerica,dei Caraibi,delle Ande e quelle provenienti dalla Amazonia.
Intorno al 4.000 a.c nella regione caraibica, precisamente nella regione del Canal del Dique,erano nati alcuni insediamenti semisedentari, suddivisi in gruppi di diverse famiglie che abitavano in grandi case denominate maloca dove svolgevano le loro normali attività di caccia e raccolta con la prima forma di agricoltura, sia su piccola che grande scala. Si pensa che esistessero contemporaneamente accampamenti semipermanenti lungo la costa, per accogliere altri gruppi di persone impegnate in attività di pesca e raccolta di molluschi.
A Puerto Hormiga (Bolivar) sono state trovati resti risalenti al periodo arcaico, dove ci sono dei più antichi resti di ceramiche mai trovati nel continente Americano che risalgono intorno al 3.000 a.c, stessa epoca dove inizierà la coltivazione del mais su piccola scala, diventato l'alimento della dieta degli abitanti dei villaggi. Le prime coltivazioni di manioca sembra che siano natenella regione dei Caraibi.
Nel territorio colombiano si sono trovate resti di culture che vissero durante il periodo formativo, intorno al 1.500 a.C, questo fu diviso in tre fasi:
- un periodo preclassico che inizia circa nel 900 a.C., immediatamente successivo all'inizio dell'Olocene nel quale inizia il processo di insediamento di gruppi umani a la scoperta dell'orticoltura, che praticamente sostituisce la caccia e il nomadismo nella maggior parte delle tribù;
-il periodo classico, caratterizzato da una tecnologia più sviluppata in agricoltura, con coltivazioni di cetrioli, hibia, patate, fagioli e cacao;
-Il periodo postclassico, iniziato nel 900 d.C., in cui si sviluppò l'irrigazione delle colture e un'industria tessile abbastanza avanzata da soddisfare le esigenze di abbigliamento della popolazione. Altre culture pre-colombiane nel periodo formativo sono quella di Tumaco, di Calima, Nariño, Tolima, e Quimbaya Uraba. Nel XVI secolole tre grandi famiglie linguistiche dominanti nel territorio dell'odierna Colombia erano arawak, caribe e chibcha.
Intorno al 4.000 a.c nella regione caraibica, precisamente nella regione del Canal del Dique,erano nati alcuni insediamenti semisedentari, suddivisi in gruppi di diverse famiglie che abitavano in grandi case denominate maloca dove svolgevano le loro normali attività di caccia e raccolta con la prima forma di agricoltura, sia su piccola che grande scala. Si pensa che esistessero contemporaneamente accampamenti semipermanenti lungo la costa, per accogliere altri gruppi di persone impegnate in attività di pesca e raccolta di molluschi.
A Puerto Hormiga (Bolivar) sono state trovati resti risalenti al periodo arcaico, dove ci sono dei più antichi resti di ceramiche mai trovati nel continente Americano che risalgono intorno al 3.000 a.c, stessa epoca dove inizierà la coltivazione del mais su piccola scala, diventato l'alimento della dieta degli abitanti dei villaggi. Le prime coltivazioni di manioca sembra che siano natenella regione dei Caraibi.
Nel territorio colombiano si sono trovate resti di culture che vissero durante il periodo formativo, intorno al 1.500 a.C, questo fu diviso in tre fasi:
- un periodo preclassico che inizia circa nel 900 a.C., immediatamente successivo all'inizio dell'Olocene nel quale inizia il processo di insediamento di gruppi umani a la scoperta dell'orticoltura, che praticamente sostituisce la caccia e il nomadismo nella maggior parte delle tribù;
-il periodo classico, caratterizzato da una tecnologia più sviluppata in agricoltura, con coltivazioni di cetrioli, hibia, patate, fagioli e cacao;
-Il periodo postclassico, iniziato nel 900 d.C., in cui si sviluppò l'irrigazione delle colture e un'industria tessile abbastanza avanzata da soddisfare le esigenze di abbigliamento della popolazione. Altre culture pre-colombiane nel periodo formativo sono quella di Tumaco, di Calima, Nariño, Tolima, e Quimbaya Uraba. Nel XVI secolole tre grandi famiglie linguistiche dominanti nel territorio dell'odierna Colombia erano arawak, caribe e chibcha.
La nascita e l'epoca coloniale
Nel 1499 i conquistadores spagnoli guidati dallo spagnolo Alonso de Ojeda,arrivarono nella penisola della Guajira,li ci fu il primo contatto fra Europei e gli indigeni dell'attuale Colombia.Undici anni dopo le autorità spagnole fondarono Santa Maria la Antigua del Darién,la quale fu la prima colonia del continente americano,nel 1525 fu fondata Santa Marta e Cartagena de Indias nel 1533, cosi gli spagnoli ebbero un consolidamento nella zona costiera caraibica,da dove partiranno le prime esplorazioni verso l'interno della nazione,fondando nel 1536 Popayán e Santa fé de Bogotá nel 1538.
Nel 1533 le leggi di Burgos cercarono invano di impedire gli abusi e le torture inflitti alle popolazioni indigene, che sfruttate dai conquistatori erano costrette a lavorare nelle miniere e ad essere evangelizzati con la violenza. Queste prepotenze portó a numerose rivolte da parte degli indigene che impedirono la pacificazione del territorio fino al 1560.Le autorità spagnole costringevano agli indigene al pagamento delle tasse ed al lavoro forzato. Nello stesso periodo cominció la tratta degli schiavi africani che arrivavano nel porto di Cartagena de Indias per poi portarli nei campi o nelle miniere per poterli sfruttare.
Le istituzioni coloniali della corona spagnola si insediarono nel 1550,quando venne costituita la Real Audiencia de Santa Fe de Bogotá, che comprendeva i territori delle province di Santa Marta, Rio San Juan, Popayán, Guyana e Cartagena de Indias. Nel XVIII secolo nacque il vicereame della Nuova Granada, la cui capitale era la città di Santa Fé.
Per tutto il dominio spagnolo il vicereame della Nuova Granada fu bersaglio continuo da parte pirati e corsari al servizio della Corona Britanica,la quale fu sconfitta nel 1741. Nel 1781 ci fu un'insurrezione della comunità, ricordata come rivolta dei Comuneros,prima manifestazione di identità creola,con i ribelli in marcia attraverso la capitale per protestare contro nuove tasse e rivendicare la loro quota di ricchezza nazionale.
Nel 1533 le leggi di Burgos cercarono invano di impedire gli abusi e le torture inflitti alle popolazioni indigene, che sfruttate dai conquistatori erano costrette a lavorare nelle miniere e ad essere evangelizzati con la violenza. Queste prepotenze portó a numerose rivolte da parte degli indigene che impedirono la pacificazione del territorio fino al 1560.Le autorità spagnole costringevano agli indigene al pagamento delle tasse ed al lavoro forzato. Nello stesso periodo cominció la tratta degli schiavi africani che arrivavano nel porto di Cartagena de Indias per poi portarli nei campi o nelle miniere per poterli sfruttare.
Le istituzioni coloniali della corona spagnola si insediarono nel 1550,quando venne costituita la Real Audiencia de Santa Fe de Bogotá, che comprendeva i territori delle province di Santa Marta, Rio San Juan, Popayán, Guyana e Cartagena de Indias. Nel XVIII secolo nacque il vicereame della Nuova Granada, la cui capitale era la città di Santa Fé.
Per tutto il dominio spagnolo il vicereame della Nuova Granada fu bersaglio continuo da parte pirati e corsari al servizio della Corona Britanica,la quale fu sconfitta nel 1741. Nel 1781 ci fu un'insurrezione della comunità, ricordata come rivolta dei Comuneros,prima manifestazione di identità creola,con i ribelli in marcia attraverso la capitale per protestare contro nuove tasse e rivendicare la loro quota di ricchezza nazionale.
L'indipendenza
Nell'anno 1808 nella Nuova Granada sono cominciati i primi scontri per l'indipendenza,guidati da Antonio Nariño,il quale provocò una forte contrapozione conto la Spagna.Tre anni dopo il 11 novembre del 1811,dopo che la città di Cartagena de Indias fu liberata,ci furono due governi che provocarano una guerra civile,questo periodo fu chiamato Patria Boba.Nel 1812 Camilo Torres Tenorio liberò le Provincie Unite di Nuova Granada e un'anno dopo liberò la città di Antoquia.Nello stesso anno in Venezuela c'erano i primi scontri guidati da Simón Bolívar il quale fu sconfito nel 1814,nello stesso anno fuggì nella Nuova Granada unendosi ai fronti indipendentisti contro la corona spagnola.
In questo periodo ci furono tanti successi da parte degli indipendentisti,ma però poco dopo cominciarono a nascere degli scontri fra i ribelli,i quali si dividerò incentralisti e federlistai,causando la debbolezza dell'esercito indipendista,tanto che gli spagnoli nel 1816 riuscirono a bloccare la ribellione e a ripristinare il vicerame con le istituzioni,punendo duramente i ribelli e consolidado un regime di terrore da parte di Juan de Samano.Questa tirannia alimentò ancora di più la voglia della popalazione per l'indipendeza fino a scoppiare un'altra rivoluzone nel 1819 chiamata come la battaglia di Boyaca,che fini con la vittoria da pare degli indipendentisti. Una volta giunti a Bogotà, Simón Bolívar proclamò l'indipendenza della Nuova Granada dalla Spagna.
In questo periodo ci furono tanti successi da parte degli indipendentisti,ma però poco dopo cominciarono a nascere degli scontri fra i ribelli,i quali si dividerò incentralisti e federlistai,causando la debbolezza dell'esercito indipendista,tanto che gli spagnoli nel 1816 riuscirono a bloccare la ribellione e a ripristinare il vicerame con le istituzioni,punendo duramente i ribelli e consolidado un regime di terrore da parte di Juan de Samano.Questa tirannia alimentò ancora di più la voglia della popalazione per l'indipendeza fino a scoppiare un'altra rivoluzone nel 1819 chiamata come la battaglia di Boyaca,che fini con la vittoria da pare degli indipendentisti. Una volta giunti a Bogotà, Simón Bolívar proclamò l'indipendenza della Nuova Granada dalla Spagna.
La Repubblica
Dal 1839 al 1884 nel paese si mantenne una grande instabilità che si acutizzò in una serie di guerre civili, le quali segnano ancora la storia della Colombia odierna; alcune di queste propiziarono modifiche costituzionali, del regime e del nome del paese. Nel 1839 scoppiò la prima guerra civile colombiana, detta Guerra dei Conventi. La ribellione venne organizzata da José María Obando. Nel 1849 vennero fondati i due partiti politici più antichi: quello conservatore, legato alla grande proprietà fondiaria, al sistema produttivo agricolo latifondista e alla chiesa cattolica, e quello liberale, espressione del nascente capitale industriale e creditizio.
Col passare del tempo crebbe il conflitto fra le diverse visioni politiche: quella del partito conservatore, per un governo fortemente centralizzato e un'alleanza con la Chiesa Cattolica Romana e quella liberale, che sosteneva l'idea di un governo decentralizzato e che preferiva l'intervento dello Stato piuttosto che quello della Chiesa in questioni civili come l'educazione dei cittadini. I liberali videro in Santander un loro precursore per le sue inclinazioni federaliste, mentre i conservatori cercarono di utilizzare politicamente la figura di Bolívar a partire dalla sua volontà di costruire uno stato centralista. Rimase una contraddizione di fondo insolubile per il partito conservatore: mentre Bolívar insisteva sullo Stato centralizzato per rafforzare l'indipendenza della Gran Colombia ed univa all'indipendentismo l'idea della giustizia sociale, della liberazione degli schiavi e della lotta al latifondo, il partito conservatore si muoveva con obiettivi quasi opposti. La figura di Santander risultava essere invece affine agli interessi di entrambi i partiti. Nel 1854 José María Melo condusse un Colpo di Stato che divise il paese sia politicamente che militarmente. Vi fu una drastica riduzione delle forze armate, un requisito importante per creare il federalismo, che si instaurò fino al 1859, momento in cui si arrivò alla quarta guerra civile con l'inizio di una ribellione nello Stato del Cauca, che rovesciò il governo tra il 1860 e il 1863. Da questo periodo fino al 1876, durante gli anni della Costituzione di Rionegro (che favorì l'autonomia dei Stati e la creazione di potenti eserciti regionali in contrasto con la debolezza politica del governo centrale) si contarono circa 40 guerre civili regionali e solo una nazionale. Nello stesso anno prese il potere Achille Parra. Nel 1884 i radicali liberali cercarono di rovesciare il presidente Rafael Núñez senza riuscirci. Durante tutte queste guerre civili il paese cambiò continuamente nome. Dal 1831 al 1858 il paese fu chiamato Repubblica della Nuova Granada; dal 1858 al 1861 fu chiamatoConfederazione Granadina; dal 1861 al 1886 fu la volta di Stati Uniti di Colombia e infine, dal 1886, si ripristinò la denominazione "Repubblica di Colombia".
Il XX secolo ebbe inizio nel bel mezzo della Guerra dei Mille Giorni che causò circa 100.000 morti. Nel 1903 Gli Stati Uniti riuscirono, per mezzo di un movimento secessionista, ad ottenere la nascita di Panamá come Stato indipendente dalla Colombia e diedero inizio alla costruzione del canale interoceanico. Questi eventi portarono alla rinuncia al proprio mandato del governo di Rafael Reyes nel 1909. La Colombia non riconobbe la Repubblica di Panamá fino al 1921. Nel 1910, l'unico presidente del partito repubblicano, Carlos Eugenio Restrepo, assunse il potere. Nello stesso anno l'approvazione di un emendamento costituzionale vietò l'impegno in politica alle forze militari.
La modernizzazione della società colombiana determinò l'approfondimento dei conflitti interni e lo sviluppo di nuove contraddizioni. Allo scontro tra la parte della società che esprimeva gli interessi della grande proprietà agricola e quella legata la processo di industrializzazione, si aggiunse quello generato dallo sviluppo del movimento agrario e alla forte tensione derivante dalla crescita del proletariato urbano e del movimento operaio legato ai centri industriali.
Nel 1928 uno sciopero dei lavoratori impiegati nel settore della produzione ed esportazione delle banane, controllato dal 1891 dal monopolio della United Fruit Company, venne represso nel sangue a Ciénaga, vicino a Santa Marta. Questo episodio, che costò la vita a 3.000 persone radunate nella piazza della città e sulle quali venne fatto aprire il fuoco delle mitragliatrici dell'esercito dopo aver bloccato le vie di fuga, inaugurò la pratica incostituzionale di utilizzare le forze armate come strumento di repressione politica, e viene ricordato con il nome di Masacre de las bananeras; tale crimine viene citato anche da Gabriel García Márquez nel suo capolavoro "Cent'anni di solitudine". Durante questo sciopero emersero alcune delle figure principali della storia colombiana come l'avvocato liberale Jorge Eliécer Gaitán e la dirigente sindacale Maria Cano.
Nel 1930 venne fondato il Partito Comunista Colombiano, mentre i moti di protesta si estendevano ad altri rami industriali e agricoli, unendosi alle agitazioni studentesche. Nello stesso anno si concluse l'egemonia ventennale dei conservatori.
Col passare del tempo crebbe il conflitto fra le diverse visioni politiche: quella del partito conservatore, per un governo fortemente centralizzato e un'alleanza con la Chiesa Cattolica Romana e quella liberale, che sosteneva l'idea di un governo decentralizzato e che preferiva l'intervento dello Stato piuttosto che quello della Chiesa in questioni civili come l'educazione dei cittadini. I liberali videro in Santander un loro precursore per le sue inclinazioni federaliste, mentre i conservatori cercarono di utilizzare politicamente la figura di Bolívar a partire dalla sua volontà di costruire uno stato centralista. Rimase una contraddizione di fondo insolubile per il partito conservatore: mentre Bolívar insisteva sullo Stato centralizzato per rafforzare l'indipendenza della Gran Colombia ed univa all'indipendentismo l'idea della giustizia sociale, della liberazione degli schiavi e della lotta al latifondo, il partito conservatore si muoveva con obiettivi quasi opposti. La figura di Santander risultava essere invece affine agli interessi di entrambi i partiti. Nel 1854 José María Melo condusse un Colpo di Stato che divise il paese sia politicamente che militarmente. Vi fu una drastica riduzione delle forze armate, un requisito importante per creare il federalismo, che si instaurò fino al 1859, momento in cui si arrivò alla quarta guerra civile con l'inizio di una ribellione nello Stato del Cauca, che rovesciò il governo tra il 1860 e il 1863. Da questo periodo fino al 1876, durante gli anni della Costituzione di Rionegro (che favorì l'autonomia dei Stati e la creazione di potenti eserciti regionali in contrasto con la debolezza politica del governo centrale) si contarono circa 40 guerre civili regionali e solo una nazionale. Nello stesso anno prese il potere Achille Parra. Nel 1884 i radicali liberali cercarono di rovesciare il presidente Rafael Núñez senza riuscirci. Durante tutte queste guerre civili il paese cambiò continuamente nome. Dal 1831 al 1858 il paese fu chiamato Repubblica della Nuova Granada; dal 1858 al 1861 fu chiamatoConfederazione Granadina; dal 1861 al 1886 fu la volta di Stati Uniti di Colombia e infine, dal 1886, si ripristinò la denominazione "Repubblica di Colombia".
Il XX secolo ebbe inizio nel bel mezzo della Guerra dei Mille Giorni che causò circa 100.000 morti. Nel 1903 Gli Stati Uniti riuscirono, per mezzo di un movimento secessionista, ad ottenere la nascita di Panamá come Stato indipendente dalla Colombia e diedero inizio alla costruzione del canale interoceanico. Questi eventi portarono alla rinuncia al proprio mandato del governo di Rafael Reyes nel 1909. La Colombia non riconobbe la Repubblica di Panamá fino al 1921. Nel 1910, l'unico presidente del partito repubblicano, Carlos Eugenio Restrepo, assunse il potere. Nello stesso anno l'approvazione di un emendamento costituzionale vietò l'impegno in politica alle forze militari.
La modernizzazione della società colombiana determinò l'approfondimento dei conflitti interni e lo sviluppo di nuove contraddizioni. Allo scontro tra la parte della società che esprimeva gli interessi della grande proprietà agricola e quella legata la processo di industrializzazione, si aggiunse quello generato dallo sviluppo del movimento agrario e alla forte tensione derivante dalla crescita del proletariato urbano e del movimento operaio legato ai centri industriali.
Nel 1928 uno sciopero dei lavoratori impiegati nel settore della produzione ed esportazione delle banane, controllato dal 1891 dal monopolio della United Fruit Company, venne represso nel sangue a Ciénaga, vicino a Santa Marta. Questo episodio, che costò la vita a 3.000 persone radunate nella piazza della città e sulle quali venne fatto aprire il fuoco delle mitragliatrici dell'esercito dopo aver bloccato le vie di fuga, inaugurò la pratica incostituzionale di utilizzare le forze armate come strumento di repressione politica, e viene ricordato con il nome di Masacre de las bananeras; tale crimine viene citato anche da Gabriel García Márquez nel suo capolavoro "Cent'anni di solitudine". Durante questo sciopero emersero alcune delle figure principali della storia colombiana come l'avvocato liberale Jorge Eliécer Gaitán e la dirigente sindacale Maria Cano.
Nel 1930 venne fondato il Partito Comunista Colombiano, mentre i moti di protesta si estendevano ad altri rami industriali e agricoli, unendosi alle agitazioni studentesche. Nello stesso anno si concluse l'egemonia ventennale dei conservatori.
Dalla Repubblica Liberale al Fronte Nazionale
Tra il 1930 e il 1946 il Partito Liberale governò il paese. Tuttavia si formarono presto due tendenze distinte all'interno del partito: la destra liberale e la sinistra liberale progressista, capeggiata da Gaitán, che si ispirava alle idee socialiste. Le tensioni interne al mondo liberale portarono i conservatori nuovamente al governo nel 1946 con Mariano Ospina Perez, che non godeva però della maggioranza al Congresso. Il mutato quadro politico si rese evidente con le elezioni presidenziali del 1948, quando Gaitán, che contava su un forte e crescente appoggio popolare, decise di candidarsi alla presidenza in alternativa anche al Partito Liberale, che si presentò sostenendo il candidato dell'ala destra Turbay. Durante la fase finale della campagna elettorale un complotto produsse l'assassinio di Jorge Eliécer Gaitán, avvenuto il 9 aprile 1948 a Bogotà, per mano del giovane conservatore Juan Roa Sierra. Questo assassinio diede origine al Bogotazo, una serie di proteste violente nella capitale colombiana, duramente represse. Come conseguenza di questi eventi già nel 1948 si formano in alcune aree rurali alcune forze guerrigliere liberali, tra le quali i gruppi diretti dal giovane Manuel Marulanda Vélez e delle unità guerrigliere comuniste, che praticavano l'autodifesa armata delle comunità contadine.
Il Bogotazo viene considerato come l'inizio del periodo noto come la Violencia, in cui nelle regioni tradizionalmente fedeli a uno o un altro partito si commisero omicidi contro i membri locali di altri partiti politici. L'astensione del Partito Liberale alle elezioni presidenziali del1950, in cui venne eletto Laureano Gómez, favorì la violenza tra i partiti in Colombia e l'accrescersi della repressione politica. Durante questo periodo il governo colombiano inviò un contingente di soldati per la Guerra di Corea. In 5 anni (dal 1948 al 1953) vennero uccise 300.000 persone e si svilupparono dei gruppi paramilitari chiamati "chulavitas", che avevano l'obiettivo di sterminare comunisti e liberali di sinistra in tutto il paese. Nelle zone rurali i movimenti contadini di autodifesa, principalmente nel Tolima e negli Llanos orientales, promulgarono una costituzione autonoma detta di "Vega Perdida". Questa iniziativa di indipendenza fallì, perché sorsero differenze tra parte dei capi della guerriglia liberale e le formazioni guerrigliere legate al partito comunista, in ordine alla tattica e alla disciplina. La maggioranza dei liberali, autodenominatisi "liberales limpios" (liberali puri) decise di abbandonare l'alleanza e combattere le formazioni comuniste ed il gruppo di Marulanda, che, al contrario, mantenne ed approfondì l'alleanza con i comunisti.
Con l'intento di pacificare il paese la classe politica favorì un colpo di Stato e mise al potere il generale Gustavo Rojas Pinilla nel 1953. La maggior parte dei guerriglieri liberali, attratti dalle proposte di pace istituzionali, consegnarono le armi, mentre il gruppo di Marulanda ed i comunisti non credettero alle promesse del governo e continuarono la lotta armata contro lo Stato. In effetti molti dei guerriglieri liberali che avevano consegnato le armi furono poi assassinati mesi o anni più tardi.
Un accordo tra il Partito Liberale ed il Partito Conservatore mise fine alla dittatura di Rojas Pinilla nel 1957 e una giunta militare provvisoria istituì il Fronte Nazionale, un accordo che prevedeva di assegnare ogni 4 anni la presidenza in modo alternato ai due partiti, indipendentemente dall'esito elettorale. Il Fronte Nazionale pose fine alla violenza tra liberali e conservatori, ma chiuse anche la porta a qualunque altra opzione politica. Le formazioni guerrigliere organizzarono nei primi anni sessanta, in alcune regioni nel centro della Colombia, alcune comunità contadine, stabilendosi in esse con le proprie famiglie e riuscendo a contrastare la violenza esercitata dai gruppi paramilitari. Il governo le qualificò come "inaccettabili repubbliche indipendenti" e lanciò contro di esse un'operazione militare che impegnò 16.000 uomini, nel maggio del 1964. Alcune decine di contadini si organizzarono come guerriglia mobile e riuscirono a rompere l'assedio sfuggendo all'attacco condotto dall'esercito a Marquetalia. A partire da questo episodio, sotto la direzione di Marulanda, a cui si era aggiunto qualche mese prima il dirigente comunista Jacobo Arenas, fondarono nel 1964 le FARC. Nello stesso anno, sotto l'influsso della teologia della liberazione venne creata anche una seconda formazione guerrigliera: l'ELN.
Gli anni dopo il Fronte Nazionale fino ad oggi
La divisione dei poteri tra liberali e conservatori continuò anche dopo la fine del Fronte Nazionale nel 1974, anche se fu consentita la partecipazione di altri partiti politici dopo la riforma costituzionale del 1968. Nel corso degli anni settanta si formano altre forze guerrigliere, tra le quali l'M19 e l'EPL. Nel 1982 arrivò alla presidenza del paese Belisario Betancourt Cuartas, che propose di dialogare con le principali forze guerrigliere: EPL, M19, ELN e FARC. Nel 1984 furono firmati gli "Accordi della Uribe" con le FARC, che prevedevano un cessate il fuoco, l'istituzione di elezioni popolari per sindaci e governatori, la decentralizzazione amministrativa e garanzie per l'attività politica di tutti i movimenti. In conseguenza di ciò le FARC lanciarono nel 1985 il movimento politico Unión Patriótica. Nello stesso anno l'M19 assaltò il Palazzo di giustizia di Bogotà, con 350 giudici della Corte Suprema al suo interno come ostaggi. L'esercito decise di attaccare il palazzo e nell'azione persero la vita un centinaio di persone tra le quali tutti i guerriglieri e molti giudici. Le polemiche furono particolarmente accese quando si venne a sapere che alcuni giudici erano stati uccisi da pallottole dell'esercito e non dell'M19, il che lasciò pensare ad una scelta deliberata e consapevole dettata da ragioni politiche. Alcune delle vittime vennero fatte sparire: ancora oggi sono catalogate non tra i morti ma tra i desaparecidos. Alle elezioni del 1986 l'Unóin Patriótica elesse 14 parlamentari, ma in seguito a questa affermazione iniziò una vera e propria campagna di sterminio nei suoi confronti, conosciuta come il "genocidio politico dell'UP". In pochi anni vennero sterminati più di 5.000 membri e dirigenti di questo partito in tutta la Colombia, compresi due candidati alla presidenza del paese, prima Jaime Pardo Leal e poi Bernardo Jaramillo. Questi eventi portarono le FARC a concludere che in Colombia non vi erano spazi per la lotta politica legale e a riprendere l'attività guerrigliera. Formarono un partito per la lotta politica clandestina chiamato Partito Comunista Clandestino Colombiano, separandosi dal Partito Comunista. Nel 1990 il governo diCesar Gaviria ottenne la smobilitazione dell'M19 e la consegna delle armi di questa forza. Alcuni membri dell'M19 formarono un partito chiamato Alleanza Democratica, che fu tra i firmatari della nuova costituzione l'anno seguente, mentre altri vennero uccisi dopo essersi smobilitati.
All'inizio del 1990 si iniziò un processo detto di "apertura economica", sotto la presidenza di César Gaviria, che prevedeva il disimpegno dello Stato da settori economici chiave e il libero ingresso di capitali esteri. Questa situazione peggiorò notevolmente le condizioni di vita nelle campagne, restringendo il mercato per i piccoli agricoltori a vantaggio del latifondo e diede un impulso enorme alla coltivazione di coca, percepita da masse di contadini come unica possibilità di ingresso economico. Si sviluppò enormemente il narcotraffico ed ai vecchi cartelli narcotrafficanti degli anni ottanta si sostituirono progressivamente, non senza scontri e ritorsioni, imprese paramilitari che godevano di appoggi politici, in particolare quelle unificatesi sotto la sigla AUC, che divennero uno dei maggiori trafficanti di cocaina al mondo, garantendosi con i proventi di tale commercio ampie risorse economiche. I gruppi paramilitari di estrema destra, parte della strategia di lotta controinsorgente, hanno spesso operato in modo coordinato con l'esercito regolare. Dalla metà degli anni novanta, anche in conseguenza del peggioramento delle condizioni di vita di importanti fasce popolari, le guerriglie delle FARC e dell'ELN videro entrare nelle proprie fila sempre più uomini e questo rafforzamento costrinse il governo di Andres Pastrana a negoziare un processo di pace con le FARC tra il 1998 e il 2002, smilitarizzando 5 municipi nell'area di San Vicente del Caguán (un'area di estensione pari alla Svizzera), mentre venne mantenuta la guerra nel resto del territorio colombiano. In conseguenza dell'apertura dei dialoghi, fra il 1997 ed il 2001 le FARC rilasciarono 112 effettivi dell'esercito, della marina e della polizia, catturati durante i combattimenti degli anni precedenti; il governo rispose con la liberazione di 15 guerriglieri catturati dalle forze governative; successivamente le FARCliberarono altri 310 uomini, fra soldati e poliziotti, ma, nonostante gli accordi sottoscritti tra le parti per uno scambio di prigionieri di guerra, il governo non produsse altre liberazioni di guerriglieri. Nel 2002 le FARC realizzarono il dirottamento di un aereo di linea della compagnia Aires, durante un volo interno, catturando un membro del Congresso colombiano che si trovava a bordo, e rilasciando gli altri passeggeri. Nonostante Marulanda e Pastrana avessero firmato un accordo chiamato "Agenda comune per il cambiamento verso una Nuova Colombia", nel 2002 il governo decise di interrompere i dialoghi e riprendere la guerra in tutta la Colombia, potendo contare sul sostegno militare ed economico ottenuto nel frattempo dagli USA, attraverso il cosiddetto "Plan Colombia". Successivamente leFARC catturarono Ingrid Betancourt, figlia di Gabriel Betancourt, ex-ministro del dittatore Rojas Pinilla, esponente politica dello Stato e candidata alla presidenza per il partito da lei fondato "Partido Verde Oxígeno", dopo aver tentato senza successo la carriera politica nel partito liberale. Con un discorso politico di centro-sinistra e una retorica da militante nella difesa dei diritti umani durante la propria campagna elettorale, pretese di incontrare i rappresentanti delle FARC senza avere nessun accordo con la guerriglia, nella vecchia zona smilitarizzata di San Vicente del Caguán, ridivenuta zona di guerra. Venne trattenuta dalla guerriglia con la sua vice Clara Rojas il 23 febbraio 2002 e mantenuta, insieme ai militari e poliziotti catturati in combattimento, in condizione di "prigioniero di guerra", con il fine di forzare il governo a realizzare quello scambio di prigionieri tra le parti che non era avvenuto durante i dialoghi del Caguán. Clara Rojas venne liberata unilateralmente dalle FARC nel gennaio del 2008, mentre il rilascio di Ingrid Betancourt fallì in seguito alla morte del capo negoziatore delle FARC Raúl Reyes, durante un bombardamento dell'esercito realizzato nel marzo del 2008. Fu liberata il 2 luglio 2008attraverso un'operazione militare.
Nel 2002 giunse al potere Álvaro Uribe Vélez, ottenendo alte percentuali tra i tradizionalmente scarsi votanti (l'astensione è stata pari al 53,53% del totale), con la promessa di porre fine alla violenza dei paramilitari e di sconfiggere militarmente i gruppi guerriglieri. Uribe estese la guerra contro le guerriglie delle FARC e dell'ELN, ma anche contro tutte quelle popolazioni considerate la base di appoggio della guerriglia. Durante il suo periodo crebbero enormemente le violazioni dei diritti umani, quali massacri paramilitari e dell'esercito, sparizioni forzate, omicidi di sindacalisti e di attivisti contadini, indigeni e dei partiti di sinistra. Fu il secondo presidente di un partito diverso da quello liberale o conservatore in più di 150 anni, avendo formato una coalizione con elementi conservatori, liberali e di partiti minori intorno ad una forza politica chiamata la "U", come Uribe. Durante il suo primo mandato Uribe propose un processo di smobilitazione ai gruppi paramilitari, che portò a lievi condanne nei confronti di alcuni dei capi storici, mentre il fenomeno del paramilitarismo si riconfigurò sotto nuove sigle, proseguendo le proprie attività. La coalizione di governo riuscì a riformare la Costituzione permettendo un secondo mandato presidenziale e Uribe riuscì a farsi rieleggere per il periodo 2006-2010. Nel 2010 gli succedetteManuel Santos con l'intenzione di continuare nella lotta senza quartiere contro i gruppi guerriglieri presenti nel paese. Nel 2011 Santos ottenne la ratifica del trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti. I militari assestarono tra il 2008 ed il 2011 alcuni colpi alla guerriglia delle FARC, senza tuttavia riuscire nell'intento di ottenerne un sensibile indebolimento. Sarà l'operazione condotta contro il comandante Raúl Reyes, che si trovava in un accampamento provvisorio in Ecuador mentre negoziava il rilascio della Betancourt, che scatenerà una crisi diplomatica della Colombia con l'Ecuador ed il Venezuela nel 2008. Negli ultimi anni la Colombia sta sperimentando un periodo di grande miglioramento della situazione economica, turistica e sociale grazie alla nuova politica. Con il nuovo governo è diminuita molto la criminalità e i rapimenti, tanto da cominciare ad essere una delle mete per trasferimenti da parte di stranieri soppratutto provenienti da Europa,visto la forte crescita economica,sta anche diventando una meta turitica,di lavoro, interventi estetici e per salute,visto le modernissime e avanzate cliniche. Inoltre la Colombia stà diventado un punto di rifferimento per molte multinazionali europe,americane e nell'ultimo periodo anche di multinazionali asiatiche, inoltre il governo e grazie agli investimenti esteri,la Colombia sta progettando delle grandi opere,come il treno ad alta velocità,la metro di Bogotà,nuove autostrade,traporti,il nuovo aeroporto di Bogotà(finito a settembre del 2012),ecc. Si prospera un futuro di cambiamenti possitivi per questo paese,secondo le previsioni degli economisti la Colombia sarà una delle nazioni più ricche del latinoamerica.
All'inizio del 1990 si iniziò un processo detto di "apertura economica", sotto la presidenza di César Gaviria, che prevedeva il disimpegno dello Stato da settori economici chiave e il libero ingresso di capitali esteri. Questa situazione peggiorò notevolmente le condizioni di vita nelle campagne, restringendo il mercato per i piccoli agricoltori a vantaggio del latifondo e diede un impulso enorme alla coltivazione di coca, percepita da masse di contadini come unica possibilità di ingresso economico. Si sviluppò enormemente il narcotraffico ed ai vecchi cartelli narcotrafficanti degli anni ottanta si sostituirono progressivamente, non senza scontri e ritorsioni, imprese paramilitari che godevano di appoggi politici, in particolare quelle unificatesi sotto la sigla AUC, che divennero uno dei maggiori trafficanti di cocaina al mondo, garantendosi con i proventi di tale commercio ampie risorse economiche. I gruppi paramilitari di estrema destra, parte della strategia di lotta controinsorgente, hanno spesso operato in modo coordinato con l'esercito regolare. Dalla metà degli anni novanta, anche in conseguenza del peggioramento delle condizioni di vita di importanti fasce popolari, le guerriglie delle FARC e dell'ELN videro entrare nelle proprie fila sempre più uomini e questo rafforzamento costrinse il governo di Andres Pastrana a negoziare un processo di pace con le FARC tra il 1998 e il 2002, smilitarizzando 5 municipi nell'area di San Vicente del Caguán (un'area di estensione pari alla Svizzera), mentre venne mantenuta la guerra nel resto del territorio colombiano. In conseguenza dell'apertura dei dialoghi, fra il 1997 ed il 2001 le FARC rilasciarono 112 effettivi dell'esercito, della marina e della polizia, catturati durante i combattimenti degli anni precedenti; il governo rispose con la liberazione di 15 guerriglieri catturati dalle forze governative; successivamente le FARCliberarono altri 310 uomini, fra soldati e poliziotti, ma, nonostante gli accordi sottoscritti tra le parti per uno scambio di prigionieri di guerra, il governo non produsse altre liberazioni di guerriglieri. Nel 2002 le FARC realizzarono il dirottamento di un aereo di linea della compagnia Aires, durante un volo interno, catturando un membro del Congresso colombiano che si trovava a bordo, e rilasciando gli altri passeggeri. Nonostante Marulanda e Pastrana avessero firmato un accordo chiamato "Agenda comune per il cambiamento verso una Nuova Colombia", nel 2002 il governo decise di interrompere i dialoghi e riprendere la guerra in tutta la Colombia, potendo contare sul sostegno militare ed economico ottenuto nel frattempo dagli USA, attraverso il cosiddetto "Plan Colombia". Successivamente leFARC catturarono Ingrid Betancourt, figlia di Gabriel Betancourt, ex-ministro del dittatore Rojas Pinilla, esponente politica dello Stato e candidata alla presidenza per il partito da lei fondato "Partido Verde Oxígeno", dopo aver tentato senza successo la carriera politica nel partito liberale. Con un discorso politico di centro-sinistra e una retorica da militante nella difesa dei diritti umani durante la propria campagna elettorale, pretese di incontrare i rappresentanti delle FARC senza avere nessun accordo con la guerriglia, nella vecchia zona smilitarizzata di San Vicente del Caguán, ridivenuta zona di guerra. Venne trattenuta dalla guerriglia con la sua vice Clara Rojas il 23 febbraio 2002 e mantenuta, insieme ai militari e poliziotti catturati in combattimento, in condizione di "prigioniero di guerra", con il fine di forzare il governo a realizzare quello scambio di prigionieri tra le parti che non era avvenuto durante i dialoghi del Caguán. Clara Rojas venne liberata unilateralmente dalle FARC nel gennaio del 2008, mentre il rilascio di Ingrid Betancourt fallì in seguito alla morte del capo negoziatore delle FARC Raúl Reyes, durante un bombardamento dell'esercito realizzato nel marzo del 2008. Fu liberata il 2 luglio 2008attraverso un'operazione militare.
Nel 2002 giunse al potere Álvaro Uribe Vélez, ottenendo alte percentuali tra i tradizionalmente scarsi votanti (l'astensione è stata pari al 53,53% del totale), con la promessa di porre fine alla violenza dei paramilitari e di sconfiggere militarmente i gruppi guerriglieri. Uribe estese la guerra contro le guerriglie delle FARC e dell'ELN, ma anche contro tutte quelle popolazioni considerate la base di appoggio della guerriglia. Durante il suo periodo crebbero enormemente le violazioni dei diritti umani, quali massacri paramilitari e dell'esercito, sparizioni forzate, omicidi di sindacalisti e di attivisti contadini, indigeni e dei partiti di sinistra. Fu il secondo presidente di un partito diverso da quello liberale o conservatore in più di 150 anni, avendo formato una coalizione con elementi conservatori, liberali e di partiti minori intorno ad una forza politica chiamata la "U", come Uribe. Durante il suo primo mandato Uribe propose un processo di smobilitazione ai gruppi paramilitari, che portò a lievi condanne nei confronti di alcuni dei capi storici, mentre il fenomeno del paramilitarismo si riconfigurò sotto nuove sigle, proseguendo le proprie attività. La coalizione di governo riuscì a riformare la Costituzione permettendo un secondo mandato presidenziale e Uribe riuscì a farsi rieleggere per il periodo 2006-2010. Nel 2010 gli succedetteManuel Santos con l'intenzione di continuare nella lotta senza quartiere contro i gruppi guerriglieri presenti nel paese. Nel 2011 Santos ottenne la ratifica del trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti. I militari assestarono tra il 2008 ed il 2011 alcuni colpi alla guerriglia delle FARC, senza tuttavia riuscire nell'intento di ottenerne un sensibile indebolimento. Sarà l'operazione condotta contro il comandante Raúl Reyes, che si trovava in un accampamento provvisorio in Ecuador mentre negoziava il rilascio della Betancourt, che scatenerà una crisi diplomatica della Colombia con l'Ecuador ed il Venezuela nel 2008. Negli ultimi anni la Colombia sta sperimentando un periodo di grande miglioramento della situazione economica, turistica e sociale grazie alla nuova politica. Con il nuovo governo è diminuita molto la criminalità e i rapimenti, tanto da cominciare ad essere una delle mete per trasferimenti da parte di stranieri soppratutto provenienti da Europa,visto la forte crescita economica,sta anche diventando una meta turitica,di lavoro, interventi estetici e per salute,visto le modernissime e avanzate cliniche. Inoltre la Colombia stà diventado un punto di rifferimento per molte multinazionali europe,americane e nell'ultimo periodo anche di multinazionali asiatiche, inoltre il governo e grazie agli investimenti esteri,la Colombia sta progettando delle grandi opere,come il treno ad alta velocità,la metro di Bogotà,nuove autostrade,traporti,il nuovo aeroporto di Bogotà(finito a settembre del 2012),ecc. Si prospera un futuro di cambiamenti possitivi per questo paese,secondo le previsioni degli economisti la Colombia sarà una delle nazioni più ricche del latinoamerica.
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Attualità
ECONOMIA DELLA COLOMBIA
La Colombia negli ultimi 20 anni ha nutrito il più alto tasso di crescita economica di tutti i paesi latino-americani.
Le esportazioni non sono solo aumentate ma anche cambiate, si è ridotta l’esportazione dei prodotti grezzi, ad eccezione del combustibile, ed è triplicata quella dei prodotti lavorati.
Oggi la Colombia ha un’ economia diversificata, che riesce ad andare incontro alla domanda interna, producendo diversi tipi di prodotti.
La Colombia è stata una delle poche nazioni latino-americane che sia riuscita ad evitare la crisi del debito estero degli anni ‘80 e l’impennata inflazionistica che ha colpito molti stati confinanti. Rimane comunque un paese tradizionalmente agricolo, grazie alle sue diversità territoriali e climatiche,le quali permettono la presenza di un’enorme varietà di prodotti coltivati, ma anche di cotone, tessuti, prodotti farmaceutici e molte altre merci competitive nel mercato. Nelle zone “calde” si produce cotone, riso, canna da zucchero (nella regione di Cali), sorgo, soya, palma africana, cacao, banana, tabacco, iguame, ed un’immensità di frutta come ananas, papaya, cocco, maracuya, lulo e mango fra le altre. Nelle zone “temperate” vi sono coltivazioni di caffé, agrumi, altre varietà di frutta e di ortaggi. Nelle zone con fascia termica “fredda” si coltivano orzo, patate, mais, ortaggi, fiori e frutta. Il prodotto colombiano per eccellenza é indubbiamente il caffè, considerato una delle maggiori fonti di produttività per l’esportazione. Il caffè venne portato dall’Abissinia, l’attuale Etiopia, nel XVIII sec. Le prime piantagioni destinate al commercio iniziarono all’inizio del XIX sec., e oggi è il secondo paese al mondo dopo il Brasile produttore di caffè. La gran parte del prodotto proviene da Caldas, Risaralda e Quindìo, la cosidetta zona cafetera. La cultura “cafetera” si é integrata col turismo, questo perché oggi molte aziende sono aperte al pubblico ed i visitatori possono alloggiare in esse ed assistere al lavoro della produzione del caffè nei suoi differenti processi. La produzione tessile del cotone colombiano gode di una fama mondiale, grazie a qualità e modelli. Inoltre l’industria dei liquori e per la raffinazione dello zucchero emergono sia per il consumo interno quanto per l’esportazione.
La produzione di riso copre il fabbisogno nazionale, le inondazioni che periodicamente avvengono e ricoprono il territorio ne sono la causa.
Di recente si apprezza lo sviluppo dell’industria della floricoltura, ben accolta sul mercato internazionale; enormi estensioni di terra della savana di Bogotà, ad esempio, sono state adattate per le coltivazioni di rose, garofani, pompones, astromelias e anturios. Un altro successo in campo agricolo è l’allevamento dei buoi da macello, le pelli vengono poi utilizzate per produrre bellissimi articoli di cuoio, che vengono esportati in tutto il mondo.
Circa il 70% dell’elettricità di cui il paese ha bisogno viene fornita da impianti idroelettrici. Un altro settore importante é rappresentato dall’industria forestale; la Colombia dispone di molte fra le qualità di legno più pregiate utilizzate per la costruzione, la decorazione, ed altri usi industriali ed artigianali. Anche l’industria mineraria sta riscuotendo importanza, la presenza di giacimenti petroliferi sul territorio hanno destato sorpresa per l’ampiezza delle riserve e la qualità del prodotto.
La Colombia iniziò ha esportare petrolio dai pozzi petroliferi di Arauca nel 1986, ma all’inizio degli anni ‘90 scoprì a Casanare quello che viene ritenuto il più grande.
Vanno annotati inoltre gli enormi depositi carboniferi presenti sul territorio. Nel paese si trova il più importante giacimento di carbone dell’America latina, che viene estratto a La Guajira da una collaborazione tra la Exxon e il governo colombiano. Inoltre i metalli e le pietre preziose sono apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità, purezza e bellezza. Gli smeraldi colombiani sono i più quotati e stimati in tutto il mondo. Il colore verde intenso leggermente adombrato, lo splendore e la purezza, sono le caratteristiche che gli conferiscono maggior valore. Le cosiddette “Gotas de aceite” e “Ojos de agua” sono veri e propri capolavori della natura, ed allo stesso tempo, le gemme più raffinate e costose.
Lo smeraldo più grande del mondo, il Patricia da 632 carati, è stato trovato all’inizio del secolo a Peñas Blancas a Boyacà. Anche l’oro é un essenziale prodotto d’esportazione.
Nel sottosuolo vi è anche argento, platino, nichel, rame e ferro.
Negli ultimi due decenni il settore industriale ha avuto un notevole sviluppo per quanto riguarda il campo petrolchimico,
metallurgico, dell’assemblaggio di automobili (Renault, Chevrolet, Mazda) e degli elettodomestici.
La Colombia negli ultimi 20 anni ha nutrito il più alto tasso di crescita economica di tutti i paesi latino-americani.
Le esportazioni non sono solo aumentate ma anche cambiate, si è ridotta l’esportazione dei prodotti grezzi, ad eccezione del combustibile, ed è triplicata quella dei prodotti lavorati.
Oggi la Colombia ha un’ economia diversificata, che riesce ad andare incontro alla domanda interna, producendo diversi tipi di prodotti.
La Colombia è stata una delle poche nazioni latino-americane che sia riuscita ad evitare la crisi del debito estero degli anni ‘80 e l’impennata inflazionistica che ha colpito molti stati confinanti. Rimane comunque un paese tradizionalmente agricolo, grazie alle sue diversità territoriali e climatiche,le quali permettono la presenza di un’enorme varietà di prodotti coltivati, ma anche di cotone, tessuti, prodotti farmaceutici e molte altre merci competitive nel mercato. Nelle zone “calde” si produce cotone, riso, canna da zucchero (nella regione di Cali), sorgo, soya, palma africana, cacao, banana, tabacco, iguame, ed un’immensità di frutta come ananas, papaya, cocco, maracuya, lulo e mango fra le altre. Nelle zone “temperate” vi sono coltivazioni di caffé, agrumi, altre varietà di frutta e di ortaggi. Nelle zone con fascia termica “fredda” si coltivano orzo, patate, mais, ortaggi, fiori e frutta. Il prodotto colombiano per eccellenza é indubbiamente il caffè, considerato una delle maggiori fonti di produttività per l’esportazione. Il caffè venne portato dall’Abissinia, l’attuale Etiopia, nel XVIII sec. Le prime piantagioni destinate al commercio iniziarono all’inizio del XIX sec., e oggi è il secondo paese al mondo dopo il Brasile produttore di caffè. La gran parte del prodotto proviene da Caldas, Risaralda e Quindìo, la cosidetta zona cafetera. La cultura “cafetera” si é integrata col turismo, questo perché oggi molte aziende sono aperte al pubblico ed i visitatori possono alloggiare in esse ed assistere al lavoro della produzione del caffè nei suoi differenti processi. La produzione tessile del cotone colombiano gode di una fama mondiale, grazie a qualità e modelli. Inoltre l’industria dei liquori e per la raffinazione dello zucchero emergono sia per il consumo interno quanto per l’esportazione.
La produzione di riso copre il fabbisogno nazionale, le inondazioni che periodicamente avvengono e ricoprono il territorio ne sono la causa.
Di recente si apprezza lo sviluppo dell’industria della floricoltura, ben accolta sul mercato internazionale; enormi estensioni di terra della savana di Bogotà, ad esempio, sono state adattate per le coltivazioni di rose, garofani, pompones, astromelias e anturios. Un altro successo in campo agricolo è l’allevamento dei buoi da macello, le pelli vengono poi utilizzate per produrre bellissimi articoli di cuoio, che vengono esportati in tutto il mondo.
Circa il 70% dell’elettricità di cui il paese ha bisogno viene fornita da impianti idroelettrici. Un altro settore importante é rappresentato dall’industria forestale; la Colombia dispone di molte fra le qualità di legno più pregiate utilizzate per la costruzione, la decorazione, ed altri usi industriali ed artigianali. Anche l’industria mineraria sta riscuotendo importanza, la presenza di giacimenti petroliferi sul territorio hanno destato sorpresa per l’ampiezza delle riserve e la qualità del prodotto.
La Colombia iniziò ha esportare petrolio dai pozzi petroliferi di Arauca nel 1986, ma all’inizio degli anni ‘90 scoprì a Casanare quello che viene ritenuto il più grande.
Vanno annotati inoltre gli enormi depositi carboniferi presenti sul territorio. Nel paese si trova il più importante giacimento di carbone dell’America latina, che viene estratto a La Guajira da una collaborazione tra la Exxon e il governo colombiano. Inoltre i metalli e le pietre preziose sono apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità, purezza e bellezza. Gli smeraldi colombiani sono i più quotati e stimati in tutto il mondo. Il colore verde intenso leggermente adombrato, lo splendore e la purezza, sono le caratteristiche che gli conferiscono maggior valore. Le cosiddette “Gotas de aceite” e “Ojos de agua” sono veri e propri capolavori della natura, ed allo stesso tempo, le gemme più raffinate e costose.
Lo smeraldo più grande del mondo, il Patricia da 632 carati, è stato trovato all’inizio del secolo a Peñas Blancas a Boyacà. Anche l’oro é un essenziale prodotto d’esportazione.
Nel sottosuolo vi è anche argento, platino, nichel, rame e ferro.
Negli ultimi due decenni il settore industriale ha avuto un notevole sviluppo per quanto riguarda il campo petrolchimico,
metallurgico, dell’assemblaggio di automobili (Renault, Chevrolet, Mazda) e degli elettodomestici.
Informazioni tratte da Wikipedia e altri giornali di economia
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